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CETA Sì, CETA NO, LA RATIFICA DELL'ACCORDO UE-CANADA DIVIDE

19/7/2018

 
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Sale il livello della discussione in Italia in vista della ratifica dell’accordo Ceta, il trattato di facilitazione commerciale tra Europa e Canada. Dopo l'intenzione di bocciare la ratifica del Ceta, manifestata dal vice premier e ministro del lavoro Luigi Di Maio, e la cauta presa di posizione del ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio  (“Vogliamo capire se realmente il Ceta è vantaggioso per il nostro Paese”), sulla questione sono intervenuti in tanti.


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PREVISTI IN CRESCITA NEL SECONDO SEMESTRE 2018 I PREZZI DEL LATTE EUROPEO

19/7/2018

 
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La crescita inferiore al previsto nella raccolta di latte in parte dell'Unione europea, insieme alla domanda di prodotti lattiero-caseari sostenuta sia in Europa sia nel mondo, probabilmente porteranno a prezzi del latte più alti per gli allevatori europei nella seconda metà dell'anno. È l'analisi del rapporto sulle prospettive a breve termine dei mercati agricoli pubblicato dalla Commissione europea.


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ELIMINATE LE QUOTE, IL MERCATO DEL LATTE CERCA STABILITA'

24/5/2018

 
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Il mercato europeo del latte bovino è ancora in cerca di equilibrio. Negli ultimi mesi i prezzi medi alla stalla sono in tendenziale riduzione, anche se, più recentemente, il listino dello spot sembra essersi stabilizzato. Ma su quotazioni che si aggirano attorno a 30 euro al quintale, certo valori non particolarmente entusiasmanti per i produttori. Il crollo dei prezzi del latte del 2015-2016 non è stato tanto determinato da un legame diretto con i prezzi delle commodities, quanto dalla prospettiva della fine delle quote che ha fatto decollare le produzioni e, appunto, crollare i prezzi.


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DUBBI PER IL MERCATO DEL LATTE EUROPEO

21/12/2017

 
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Si chiude un 2017 positivo per gli allevatori di bovini da latte, ma due incognite pesano sul mercato europeo.
La prima è la tendenza evolutiva della produzione che in molti vedono in fase ascendente nei prossimi mesi, perché i buoni ricavi hanno spinto gli allevatori a intensificare la gestione aziendale, aumentando  il numero delle vacche in stalla e utilizzando a pieno i fattori della produzione.


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MENO LATTE IN GERMANIA E PREZZI IN FORTE RIALZO

22/11/2017

 
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A settembre scorso, secondo Zmb, società tedesca di informazione sul mercato lattiero-caseario, il prezzo del latte convenzionale in Germania ha toccato, nella media nazionale, 38,53 centesimi di euro/kg, ovvero circa il 50% in più rispetto al livello dell'anno precedente. Dall'inizio dell'anno il volume di latte prodotto ha invece conosciuto un calo dell'1,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 


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Formaggi di qualità, Mosca chiede il know-how italiano

9/11/2017

 
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Poco a Nord di Mosca, nel “Dmitrovsky District”, sta per nascere un grande polo per la produzione di formaggi di qualità, simili a quelli tradizionali italiani. Si tratta di un progetto che prevede la realizzazione di sette stabilimenti caseari per una superficie complessiva di 17 ettari e una potenzialità produttiva annua di 12.000 tonnellate di formaggi di qualità. 


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Assolatte: l’accordo di libero scambio UE-Nuova Zelanda fa paura

12/10/2017

 
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“Siamo molto preoccupati per le conseguenze che potrebbe avere sul  settore lattiero-caseario l’accordo di libero scambio con la Nuova Zelanda”. Parola di Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte, l’Associazione italiana lattiero casearia. Secondo Ambrosi l'ingresso di prodotti a basso costo in grandi quantità minerebbe la stabilità del mercato europeo, creando non pochi problemi alle aziende italiane che, dal canto loro, difficilmente riuscirebbero a essere competitive nel mercato neozelandese. "La situazione si rivelerebbe ancor più grave – ha aggiunto Ambrosi - se non venisse garantito il riconoscimento del sistema europeo di tutela delle indicazioni geografiche". "Proprio in virtù dei flussi commerciali che hanno origine dalla Nuova Zelanda, infatti, è fondamentale garantire – ha concluso il presidente di Assolatte -  il riconoscimento e la piena tutela delle indicazioni geografiche europee, così da contrastare con forza le contraffazioni e le imitazioni nei territori oceanici e del Sud-est asiatico".

Il latte Mukki sulle tavole cinesi

12/10/2017

 
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Il commercio on line porta il latte italiano in Cina. Grazie infatti a una partnership fra la Centrale del Latte d’Italia e il Gruppo Alibaba, colosso delle vendite via web, il latte intero a lunga conservazione con marchio Mukki arriverà sulle tavole cinesi. La Centrale del Latte d’Italia (5 stabilimenti e 450 dipendenti) è il terzo operatore italiano del mercato del latte fresco e a lunga durata, con posizioni di leadership in Piemonte, Liguria, Toscana e Veneto. I prodotti verranno venduti attraverso Tmall, piattaforma di e-commerce cinese del Gruppo Alibaba, con un mercato potenziale di 460 milioni di consumatori all’anno.  

IN GRAN BRETAGNA DEBUTTA IL LATTE «DAL PASCOLO»

7/3/2017

 
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«Pasture promise», ovvero «le promesse del pascolo», è il nuovo marchio apposto sui cartoni da 1 o 2 litri che in Gran Bretagna ha iniziato a contraddistinguere il latte munto da animali che passano al pascolo almeno 180 giorni all’anno. Questo latte costerà tra il 20 e il 50% rispetto ai prodotti tradizionali e consentirà agli allevatori maggiori ricavi. Il marchio Pasture Promise sarà garantito solo ad allevamenti che seguiranno alcune regole chiare, certificate dagli ispettori del Free range dairy network.
I 180 giorni e notti da passare al pascolo sono solo il primo dei paletti previsti. I capi dovranno seguire un regime naturale d’alimentazione anche durante l’inverno, quando l’erba smette di crescere e freddo e fango rendono i campi inagibili. La razione dovrà infatti essere composta almeno per il 60% di foraggio, integrato da un 40% di cereali e prodotti proteici naturali.

IN GERMANIA GLI ALLEVATORI RIDUCONO GLI INVESTIMENTI NELLE SALE DI MUNGITURA

7/2/2017

 
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I piani di investimento dei produttori di latte tedeschi per le sale di mungitura registrano un calo. Mentre nel 2015 la percentuale di investimento è stata del 7,9%, nel 2016 è scesa al 6,9%. Gli investimenti sono orientati principalmente verso i robot per la mungitura e le sale a spina di pesce.
Questi i risultati di un sondaggio effettuato a livello nazionale da AgriDirect Deutschland GmbH su un campione composto da circa 12.000 produttori lattiero-caseari con un minimo di 50 capi di bestiame. I più intenzionati a investire negli impianti di mungitura sono risultati gli allevatori che possiedono tra 100 e 200 capi, mentre nelle aziende di piccole dimensioni i programmi di investimento sono al minimo.

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